FINESTRA SUL CORTILE
di Cesare Cioni

(da "DVD World" n. n. 22, Ottobre 2001)



QUANDO LE STELLE TACEVANO

Il DVD offre una qualità visiva e sonora finora inimmaginabili nell’intimità propria casa. Dolby 5.1, DTS, widescreen, colori stabili e brillanti e alta definizione... ma è davvero questa la natura del cinema? Immaginate di cancellare tutte queste caratteristiche. Immaginate che il vostro lettore possa diventare una macchina del tempo, che vi può trasportare a un’epoca in cui tutti questi fronzoli non esistevano, in cui restava l’essenziale, l’unica cosa che in fondo ha importanza: una storia raccontata per immagini.

Piccoli spettatori

Qualche settimana fa, quando ho ricevuto la mia copia di DVD World di luglio alla quale era allegato il DVD con I corti di Charlie Chaplin e l’ho inserito nel lettore, ho avuto una gradita sorpresa. I miei due figli, di sei e dodici anni, incuriositi dalle immagini in bianco e nero e dall’insolito accompagnamento musicale, si sono seduti accanto a me per guardarlo.
Incredulo, ho visto questi due bambini del ventunesimo secolo, cresciuti a videogiochi e Pokémon e capaci di far funzionare senza difficoltà un computer o un videoregistratore, appassionarsi alle vicende dell’Evaso e ridere di gusto ai tentativi di Chaplin di rientrare a casa all’Una del mattino. Hanno visto tutto il disco d’un fiato, poi hanno rivisto l’ultimo cortometraggio, e alla fine ho dovuto impor loro di staccarsi dallo schermo, perché avrebbero continuato a oltranza.

Quest’esperienza mi ha fatto riflettere. Se dei ragazzi avvezzi alla programmazione televisiva (dalla quale, se ci fate caso, è praticamente bandito il bianco e nero, difficilmente si vede un film che abbia più di trent’anni, e il muto è ormai sparito anche dalle comiche), e in grado di valutare con competenza le caratteristiche dell’impianto sonoro di una sala cinematografica, hanno potuto superare e dimenticare le proprie abitudini e godersi con piacere quattro cortometraggi di oltre ottant’anni fa, allora c’è speranza. Speranza che non vada perduta la ricchezza culturale e spettacolare accumulata in oltre cento anni di cinema.

Un secolo di cinema

Perché il Cinema, anche se spesso lo si dimentica, esisteva prima del Dolby Digital e della grafica computerizzata, prima del widescreen e del colore, prima del sonoro. Certo, per apprezzare questi film bisogna essere capaci di affrontare i termini della narrazione a mente vergine, proprio come farebbe un bambino; ma se ci riusciamo, possiamo lasciarci trasportare e coinvolgere dal film e provare le esperienze di uno spettatore di allora.

E per il pubblico dell’epoca il cinema non era meno magico di adesso, anzi. Nel 1895 i primi spettatori dei cortometraggi dei fratelli Lumière si spaventarono alla vista di un treno che sembrava precipitarsi su di loro. Negli anni ’20 a Rodolfo Valentino non fu necessario il sonoro per entrare nella leggenda come simbolo di un culto del divo che Brad Pitt nemmeno si immagina. Nel decennio successivo, Busby Berkeley coreografò sequenze musicali ineguagliate per complessità e ricchezza senza aver bisogno del colore, del suono stereofonico o del widescreen, e per decenni le creature e i mostri animati fotogramma per fotogramma da Ray Harryhausen, senza l’aiuto di alcun computer, concretizzarono le fantasie e gli incubi degli amanti del cinema fantastico. Chi conosce la storia del cinema non può che sorridere di fronte alle decine di liste dei “migliori film di tutti i tempi” che fioriscono su Internet e riportano solo i blockbusters degli ultimi decenni, e pensare che sono frutto del giudizio di spettatori che non conoscono veramente l’argomento di cui parlano, come se un critico d’arte ignorasse la scultura ellenica o la pittura fiamminga solo perché lontane dal proprio gusto personale.

Cinema d’epoca in DVD

Oggi il DVD può essere un valido modo di catalogare, preservare e diffondere questo patrimonio, perché può raggiungere una base di veri appassionati di cinema, e non solo al grande pubblico delle reti televisive e delle sale cinematografiche. Molti degli acquirenti dei DVD sono infatti persone disposte a  rischiare, scoprire e sperimentare, con calma e nella tranquillità del proprio salotto, anche sapori diversi dal solito, e a investire piccoli capitali per completare la propria videoteca.

Nelle Collector’s Editions delle varie case, oltre alle grandi produzioni spettacolari degli ultimi anni, ed accanto a tante mediocri produzioni hollywodiane recenti, si affacciano alcune perle del passato. Universal ha pubblicato eccellenti riedizioni di pellicole come Orizzonte perduto e Il buio oltre la siepe, restaurate e corredate di materiale aggiuntivo, e nella “Hitchcock’s Collection” non mancano un paio di titoli degli anni ‘40. Paramount sta recuperando i film di Audrey Hepburn. Warner ha già in catalogo molti film con Humphrey Bogart. La prestigiosa “Criterion Collection” americana contiene parecchi film prodotti tra le due guerre. Man mano che il serbatoio costituito dalle produzioni recenti si esaurisce, è prevedibile che le riedizioni si intensificheranno.

Per i film più vecchi, probabilmente interessanti solo per un pubblico più ristretto, si stanno muovendo le case indipendenti, a volte con prodotti di qualità modesta, ma sempre più spesso con edizioni di prestigio. Negli Stati Uniti la Kino (www.kino.com) distribuisce parecchi titoli dell’era del muto, tra i quali film con Valentino, un paio di pellicole italiane, e addirittura un disco con i cortometraggi dei fratelli Lumière. In Inghilterra la Eureka Video (www.eurekavideo.co.uk) ha in catalogo alcuni classici, che comprendono opere di Eisenstein, D.W. Griffith e un’edizione in due dischi di Nosferatu di Murnau.
In Italia ElleU Multimedia (www.elleu.it), che già ha pubblicato un paio di film di Frank Capra, ha annunciato per ottobre due dischi di Chaplin, uno dei quali comprenderà Il Monello, del 1921; e la Eclectica Multimedia
ha edito un’edizione di Metropolis (da noi recensita nel numero 11) che rappresenta il proseguimento in DVD della loro collana di videocassette dedicate a “I classici del cinema muto”.

Conservare il passato

I presupposti ci sono, e non è difficile immaginare che questi primi tentativi si moltiplicheranno e che potremo presto disporre di edizioni digitali di opere finora introvabili su qualunque supporto. E’ un’utopia? Non credo. In un settore affine, quello musicale, con l’uscita dei primi CD audio e l’avvento delle registrazioni DDD il destino delle vecchie registrazioni analogiche sembrava segnato. E invece è avvenuto esattamente il contrario. Resesi conto che i consumatori erano pronti a sostituire i dischi di vinile in loro possesso, le case discografiche cominciarono a recuperare anche registrazioni che non erano più state edite da tempo - comprese molte originariamente disponibili solo in 78 giri - e oggi per un appassionato di musica non è difficile procurarsi le esecuzioni di Toscanini, di Heifetz e di Rubinstein, ma anche le prime incisioni di Sinatra, di Louis Armstrong o dell’orchestra di Glenn Miller, magari ancora fruscianti, con il suono un po’ distorto, ma comunque immensamente più realistico di quello riproducibile dagli apparecchi dell’epoca. Nello stesso modo, io credo che potremo presto vedere i grandi e piccoli classici del cinema in DVD con una qualità audio e video certamente non paragonabile a quella di Missione: Impossibile ma in condizioni di gran lunga migliori di quelle possibili per lo spettatore dell’epoca.

Mi piace pensare che sarà possibile conservare nelle nostre case una parte di questo patrimonio culturale e artistico, e trasmetterlo ai nostri figli, che attratti dalle immagini insolite si sederanno accanto a noi. Perché, i bambini lo sanno anche se noi ce lo siamo dimenticato, in fondo una storia è una storia, e ci sono tanti modi per raccontarla.

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