(da
"DVD
World" n. 21, Settembre 2001)
DOPPIAGGI E TRADIMENTI
Adesso
che il mercato dei DVD è definitivamente decollato anche in Europa,
anche da noi comincia a consolidarsi l'ottima abitudine di pubblicare i
titoli di maggior rilievo in edizioni speciali, ricche di extra e di materiale
aggiuntivo.
Questo
fatto, di per sé positivo, si accompagna però ad una serie
di problemi che non esistono sul mercato statunitense, e dovuti alla necessità
di "localizzare" i dischi nelle diverse lingue. Qualche mese fa abbiamo
parlato dei sottotitoli in italiano, fondamentali per chi preferisce la
versione originale del film; ma non bisogna dimenticare che tradizionalmente
la maggior parte del pubblico preferisce il doppiaggio italiano, presente
in tutti i dischi commercializzati in Italia. Anche sotto questo aspetto,
tuttavia, sorgono a volte problemi, come dimostrato da alcuni titoli di
recente pubblicazione.
Incontri ravvicinati del terzo tipo
La
nuova edizione Columbia del classico di Spielberg Incontri ravvicinati
del terzo tipo per confezione e contenuti nulla ha da invidiare a quelle
uscite quasi in contemporanea nel resto del mondo. Tra le caratteristiche
più degne di nota, il fatto che si tratta di una edizione "definitiva",
approvata da Spielberg stesso - e che integra elementi di almeno quattro
versioni precedenti, eliminandone alcuni imposti dalla produzione contro
la volontà del regista - e la presenza dell'audio italiano in DD
5.1 e in DTS (l'inglese è solo in 5.1).
Proprio
a proposito dell'audio italiano, tuttavia, si è accesa una discussione
tra appassionati non appena ci si è resi conto che il doppiaggio
non era quello originale del 1977 e ripreso nell'"edizione speciale" di
tre anni dopo, nel quale Pino Colizzi prestava la voce a Richard Dreyfuss,
ma una versione differente.
In
effetti il film è stato ridoppiato, con Roberto Chevalier a dar
voce al ruolo principale, anche se non appositamente per il DVD. Si tratta
della nuova edizione italiana realizzata per la Collector's Edition
apparsa tre anni fa in videocassetta, e molto simile alla versione in DVD.
Però chi ha conosciuto il film nella sua veste originale cinematografica
non può non provare un forte fastidio, come se assistesse a un film
mutilato.
E
se proprio era indispensabile creare una nuova colonna sonora per esigenze
tecniche, sarebbe stato almeno auspicabile che si facesse ricorso alle
stesse voci, dato che Colizzi è ancora in attività.
Nuove edizioni
I casi
di DVD integralmente ridoppiati per fortuna sono abbastanza pochi, e di
solito limitati ai casi in cui una nuova colonna sonora era già
stata registrata per la proiezione in sale. Il disco di Lilli e il vagabondo,
per esempio, è stato realizzato usando il recente doppiaggio italiano
con le voci di Margherita Buy e di Claudio Amendola: è una versione
eccellente, ma per chi - magari grazie a un figlio piccolo che gli ha imposto
ripetute visioni della videocassetta - conosce quasi a memoria la colonna
sonora originale la sensazione di disagio è forte.
Anche
la decisione della Lucasfilm di ridoppiare la prima trilogia di Guerre
Stellari, in occasione dell'"Edizione Speciale", porterà sicuramente
all'uso di quest'ultima versione nell'eventuale prossima edizione in DVD,
scontentando gli appassionati che il film l'hanno visto e rivisto in occasione
della prima uscita oltre vent'anni fa.
Le
logiche commerciali che possono spingere a queste operazioni (tra l'altro
piuttosto costose) sono varie: l'impossibilità di reperire i doppiatori
originali, la volontà di assicurare una maggior fedeltà ai
dialoghi originali, il desiderio di proporre una versione più gradevole
al pubblico odierno perché meno datata, e magari tecnicamente più
elaborata. Esiste però il rischio di dimenticarsi che l'esperienza
di un film è costituita da un insieme di diversi elementi, che si
combinano nel definirne l'effetto. Da un punto di vista filologico, alterare
il doppiaggio è modificare uno di questi elementi, come colorizzare
un film in bianco e nero o cambiare la musica.
L'unica
situazione in cui l'inclusione di una colonna sonora italiana più
moderna è accettabile è quella in cui la prima versione sia
andata perduta. È il caso, per esempio, de Il mistero del falco
con Humphrey Bogart, pubblicato da Warner: non essendo stato possibile
utilizzare il doppiaggio dell'epoca si è scelto quello televisivo
realizzato più di recente con la voce di Paolo Ferrari. Non esisteva
alternativa, e l'attore è bravo, ma basta passare dall'audio italiano
a quello in inglese per rendersi conto di come l'intonazione, i suoni
d'ambiente, le tecniche stesse di registrazione utilizzate cambino il tono
dell'insieme.
In quei casi in cui la casa produttrice giudica comunque indispensabile utilizzare il doppiaggio più recente, perché non sfruttare le possibilità del supporto digitale per rendere disponibili ambedue le versioni, come opzioni audio differenti? In questo modo sarebbe possibile accontentare tutti gli acquirenti.
Le sequenze inedite
Questa
possibilità però non risolverebbe un altro problema, che
si presenta quando l'edizione in DVD comprende sequenze che non erano presenti
nella pellicola distribuita nelle sale per decisioni della produzione,
ripensamenti del regista, o censure più o meno ufficiali.
Anche
in questo caso il vero cinefilo vuole poter disporre di un'edizione il
più possibile fedele all'originale, anche se è sicuramente
incuriosito anche dai montaggi "alternativi", e preferirebbe quindi
poter scegliere di volta in volta quale versione vedere (possibilità
offerta dalla tecnica del seamless branching, utilizzata ad esempio
in Independence Day), anche solo per verificare l'aurea massima
del cinema, troppo spesso ignorata, secondo la quale se di una sequenza
si può fare a meno senza compromettere la comprensione del film
è preferibile eliminarla.
Ci
sono comunque dei casi in cui la versione più conosciuta ha effettivamente
mutilato o compromesso la visione iniziale del regista, e la maggior parte
del pubblico sembra apprezzare la disponibilità di "Edizioni Speciali"
o Director's cuts per cui sono sempre più frequenti dischi
che presentano una versione di durata superiore a quella proiettata nelle
sale.
In
questi casi, come è possibile risolvere il problema dell'assenza
di doppiaggio per le scene aggiunte? È evidente che la soluzione
ideale consisterebbe nel doppiare anche queste scene utilizzando gli attori
originali. È quello che è stato fatto per Independence
Day o The Abyss, anche se in quest'ultimo caso è evidente
una differenza nel "suono" delle nuove sequenze. Ma si trattava di film
recenti, per i quali era ancora possibile utilizzare la stessa compagnia
di doppiatori.
Se
questi non sono disponibili, si può ricorrere allo stratagemma usato
per il restauro della versione in inglese di Spartacus: in mancanza
degli elementi sonori originali e nell'impossibilità di utilizzare
Laurence Olivier (ormai deceduto), le parti mancanti sono state ridoppiate
da Anthony Hopkins che ha imitato la voce dell'attore che le aveva interpretate,
dando la replica a Tony Curtis che doppiava se stesso.
Se
si tratta di poche battute, e se si presta una certa cura nel rendere impercettibili
le differenze di registrazione, forse può essere possibile utilizzare
doppiatori diversi da quelli originali senza che le aggiunte siano troppo
evidenti.
Nella
maggior parte dei casi, tuttavia, esiste un'unica soluzione accettabile
e non eccessivamente costosa: lasciare le scene aggiunte nella lingua originale
e sottotitolarle.
Il
risultato non è sempre elegante, soprattutto quando frasi in italiano
si alternano ad altre in inglese senza soluzione di continuità,
come in alcuni momenti de The Blues Brothers, e possono lasciare
perplessi gli acquirenti che non avessero letto attentamente la fascetta
del disco, come avvenne all'uscita della versione in DVD di Aliens.
In ogni caso questa possibilità è la più semplice,
la più economica, e comunque preferibile a una nuova versione integrale.
Edizioni in arrivo
Spero ardentemente che per la prossima edizione "speciale" in DVD di un gioiello come Biancaneve e i Sette Nani, nel quale anche la leziosità dell'audio è testimone di un'epoca della storia del cinema non meno di quella del disegno, si possa recuperare anche il doppiaggio originale con le voci di Rosetta Calavetta e Lina Pagliughi, accanto a quello del 1972 con Amelia Martello e Gianna Spagnuolo; e, in un genere del tutto diverso, mi auguro che nelle annunciate edizioni in disco di Star Trek la voce del capitano Kirk sia quella di Natale Ciravolo, e che in 2001: Odissea nello spazio non si debba rinunciare ad ascoltare la voce melliflua e inquietante di Hal 9000 nella versione di Gianfranco Bellini.
Molti
altri titoli sono in preparazione: vedremo arrivare anche in Italia la
versione "lunga" di Superman, si parla già da tempo di un
cofanetto della trilogia di Ritorno al futuro con parecchio materiale
inedito, e negli Stati Uniti è in lavorazione un'"Edizione definitiva"
di Blade Runner che ci si augura venga pubblicata anche da questa
parte dell'oceano. Tutti film che abbiamo visto più volte, le cui
voci ci sono familiari come quelle di un parente che sentiamo di tanto
in tanto al telefono. Che dire? Speriamo bene...
© 2001 Edizioni Milano Publishing