FINESTRA SUL CORTILE
di Cesare Cioni

(da "DVD World" n. 13, Novembre 2000)



MERCATO GLOBALE, MA NON PER TUTTI

L'industria cinematografica americana ha sempre saputo sfruttare le possibilità di riduzione di costi offerte dal mercato internazionale, e non pochi dei film che nell'immaginario collettivo rappresentano Hollywood sono in realtà stati girati fuori dagli Stati Uniti: da Ben Hur, girato tra il 1958 e il 1959 a Cinecittà come molte altre megaproduzioni dell'epoca, alla trilogia di Guerre Stellari le cui riprese ebbero luogo negli Elstree Studios in Inghilterra. Oggi i progressi nell'integrazione logistica e tecnologica, hanno permesso alla Disney di realizzare Tarzan tra Parigi e Hollywood; grazie alle serie televisive di successo Hercules e Xena la Nuova Zelanda è diventata un importante centro di produzione televisivo, e George Lucas sta effettuando le riprese dei capitoli conclusivi della sua saga in Australia per poi completarli in postproduzione nei suoi studi di Marin County, a nord di San Francisco. Per il futuro, si prospetta già la possibilità di distribuire i film digitalmente via satellite nelle sale di tutto il mondo.
Ma se le majors non esitano a ricorrere alle risorse ed alle possibilità di risparmio offerte da un mercato globale, è sorprendente notare quanto si siano dimostrate fermamente decise a impedire ai consumatori di trarre a loro volta beneficio dalla caduta virtuale delle frontiere, inventando un sistema di codifica regionale con l'unico fine di impedire agli appassionati di godersi un film regolarmente acquistato in in un'altra parte del globo, anche quando il film ha già ampiamente concluso il suo percorso nelle sale o addirittura è già stato reso disponibile in cassetta e trasmesso in TV.
Il sistema adottato prevede che all'inizio della lettura il lettore o il disco stesso verifichino la corrispondenza tra la "zona" del disco e quella dell'apparecchio di riproduzione, ma come tutti sappiamo si è dimostrato facilmente aggirabile con una modifica al lettore o acquistandone uno già modificato — operazioni moralmente e legalmente legittime in quanto permettono di  usufruire di un prodotto originale per i detentori del copyright hanno ottenuto il corrispettivo richiesto. Con un accesso a Internet e una carta di credito non è difficile acquistare dagli Stati Uniti, e nel corso di quest'anno si stima che oltre quindici milioni di dischi prodotti per il mercato statunitense siano stati esportati in Europa, dove i titoli in catalogo sono molto di meno e i prezzi effettivamente praticati generalmente più alti.
Facendo un rapido calcolo degli introiti è ragionevole pensare che gli editori dovrebbero essere contente di questi volumi di vendita; e invece così non è, come recentemente dimostrato da una nota della Warner Home Video relativa all'adozione di un nuovo codice regionale rafforzato ("RCE"), trapelata nonostante l'esplicita volontà della casa di non farne parola con la stampa, e riportata anche da noi nel numero scorso.
La notizia, riportata dai siti inglesi DVD Debate (http://www.dvddebate.com) e DVD Times (http://www.dvdtimes.co.uk)  ha velocemente fatto il giro di Internet, suscitando un certo scalpore, parecchia insofferenza, e non poche polemiche, rafforzate anche dal fatto che uno dei siti "storici" americani dedicati ai DVD, "The Digital Bits" (www.thedigitalbits.com), in passato protagonista di accese polemiche con le case produttrici, questa volta ha preso decisamente posizione a favore di queste, dichiarando che queste possono fare ciò che vogliono dei loro film, e che i consumatori europei farebbero meglio a trovare cause più degne per cui impegnarsi. Il nuovo sistema di controllo, implementato per la prima volta sull'edizione USA di The Patriot, prevede che all'avvio del disco — codificato come "region 0" per non permettere al lettore di settarsi automaticamente sulla regione 1 —  e prima dell'accesso ai menu venga attivato un piccolo programma che interroga il lettore chiedendogli se accetta un disco "region 1" e subito dopo se ne accetta uno "region 2": se la risposta è affermativa in entrambi i casi, il disco carica una schermata che avvisa che il lettore è stato modificato (vedi immagine) e si blocca.
Fortunatamente questo sistema si è rivelato totalmente inefficace sui lettori nei quali la zona può essere determinata dall'utente attraverso il telecomando, o che si bloccano sulla prima zona richiesta dal lettore o su quella del disco utilizzato in precedenza. Sono invece in difficoltà alcuni lettori di fabbricazione cinese, la maggior parte dei Toshiba originariamente "region 2" e sprotetti via software, e in generale tutti gli apparecchi che accettano indiscriminatamente qualunque disco: ma se il lettore permette l'accesso a un "titolo" o a un "track" specifico sembra comunque possibile scavalcare la schermata di avviso e i menu e accedere direttamente al contenuto del disco — persino nei lettori R2 non modificati!
In conclusione sembra che anche questo sistema sia destinato all'insuccesso, e che i consumatori potranno continuare a esercitare la loro libertà di scelta, o, come dicono gli americani, a "votare con il loro portafoglio" comperando il prodotto che giudicano migliore o più a buon mercato.
 

Il suggerimento del mese: il ritorno di Frank-n-furter

Senza voler invadere il territorio di chi sulle altre pagine di questa rivista si occupa di news e di recensioni, mi permetto di segnalare quella che secondo me è una delle più belle uscite in DVD degli ultimi tempi, l'edizione americana per il venticinquesimo anniversario di The Rocky Horror Picture Show.
The Rocky Horror Picture Show - The 25th Anniversary EditionAnche in questo caso, come già per la versione USA di Independence Day, la Fox ha realizzato un doppio disco, questa volta racchiuso in una copertina di cartone più bella anche se purtroppo più fragile di una Amaray. Il primo disco contiene le versioni americana e inglese del film, con diverso montaggio, più una terza versione "nascosta" parzialmente in bianco e nero, e ben quattro piste audio: oltre alla colonna sonora originale monofonica, un buon remix in 5.1, il commento di Richard O'Brien (autore del musical e indimenticabile Riff Raff) e Patricia Quinn (Magenta), e un track in cui è possibile ascoltare le reazioni di un tipico pubblico USA; in alcuni punti del film è inoltre possibile passare dalla visione del film a filmati di performances del pubblico di fronte allo schermo.
Sul secondo disco, un po' di tutto: outtakes, interviste, documentari, video musicali, karaoke, e una recente visita al castello di Frank-N-Furter (ora convertito in albergo di lusso) in compagnia di Richard O'Brien, che nonostante dimostri qualche anno in più ha mantenuto un aspetto e un talento fuori dal comune.
I menù animati sono molto particolari e intonati all'atmosfera gotica e trasgressiva di quello che resta tuttora uno dei musicals più originali e coinvolgenti mai realizzati. Per quanto mi riguarda, pur tenendo conto delle numerose uscite di queste ultime settimane, questo è un disco da non perdere.
A proposito: nei titoli di testa del film ("Science Fiction/Double Feature") la voce è quella di Richard O'Brien, ma sapete di chi sono le labbra incorporee e decisamente inquietanti che riempono lo schermo? La risposta nel prossimo numero...

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