Palmiro e lo (s)management delle risorse umane

Si capisce già dal titolo, che Palmiro e lo (s)management delle risorse umane – Tattiche di sopravvivenza aziendale non è un manuale di gestione delle risorse umane come gli altri.
Gli scaffali delle librerie traboccano di accattivanti volumetti che fin dal titolo promettono di trasformarci in pochi minuti in leader e motivatori senza pari; il libro di Arduino Mancini, invece, adotta il metodo opposto, è un elenco spietato di scorrettezze e passi falsi che vengono commessi in quest’area.
Ma se dagli errori (altrui) si può imparare, allora “Palmiro” vale un corso universitario.

palmiroL’autore, che da anni gestisce con successo il blog “Tibicon”, di cui anch’io sono frequentatore abituale e dal quale provengono gli spunti utilizzati nel volume, prima di essere formatore e consulente d’azienda è stato egli stesso manager in imprese leader del proprio settore.
L’esperienza vissuta sul campo, e gli errori che certamente anche a lui sarà capitato di commettere o di cui è stato testimone, gli permettono oggi di essere un osservatore attento e a suo modo implacabile dell’improvvisazione e del’approssimazione con le quali vengono spesso gestite quelle che realtà sono le risorse più importanti delle aziende del nostro Paese.

E se nel teatro classico convivono tragedia e commedia, Arduino ha capito che anche nel teatrino dei nostri uffici del personale coesistono gli stessi due elementi, e ne ha ricavato un approccio originale al tema. Ogni breve capitolo delle sette sezioni che costituiscono il volume inizia infatti con una strip apparentemente comica, tanto sono paradossali le situazioni presentate e ridicoli i manager che le interpretano; ma il comico volge rapidamente al tragico quando ci si rende conto che tutte queste situazioni sono state osservate dall’autore nel mondo reale.

I recruiters che basano le selezioni sul segno zodiacale del candidato, i manager che non vogliono parlare con i dipendenti, i direttori del personale che non capiscono l’utilità della formazione, i capi che temono che facendo crescere i propri collaboratori si giocheranno il posto, sono purtroppo reali. Costoro “vivono tra noi”, liberi di far danni nelle aziende che li impiegano e nelle vite professionali e personali dei dipendenti che hanno la sfortuna di incontrarli sul proprio percorso.

merito

Particolarmente degno di nota anche lo spazio dedicato – nel volume, come già sul blog – al “soffitto di cristallo”, alle difficoltà che tuttora l’altra metà del cielo riscontra anche solo per essere presa in considerazione con gli stessi criteri riservati ai colleghi maschi.

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Nessuna speranza, quindi? No, nonostante tutto Arduino è un ottimista. Prima di tutto sa bene che non tutti i capi, grazie al cielo, sono come quelli che racconta: e soprattutto, che anche quelli imperfetti possono cambiare. Se presenta impietosamente questi casi, ogni vignetta è poi seguita da un’analisi della situazione, dalla quale prende spunto per condividere delle osservazioni e trarne delle conclusioni, che però non presenta mai – e anche questo è un tratto che lo contraddistingue e lo differenzia da altri “esperti” – come verità rivelata.

L’invito è sempre alla riflessione, che permetterà a chi legge – e forse, involontariamente, ha provocato in passato o rischia di generare in futuro situazioni del genere – di osservarsi dall’esterno e magari di fermarsi subito prima di fare il passo falso; di capire che di solito ha di fronte persone che chiedono soprattutto di essere ascoltate, che molto spesso sono portatrici di soluzioni e non solo di problemi, e che non chiedono altro che poter fare al meglio il proprio lavoro e dare valore all’azienda.

È questo il vero pregio di questo volume: sfruttando l’approccio comico paradossale della vignetta,ti prende alla sprovvista, con le difese abbassate, ti fa indossare i panni di ambedue gli interlocutori e ti costringe a pensare. E la prossima volta che ti troverai seduto a quel tavolo, manager o sottoposto che deve gestire una situazione difficile, sarai costretto a riconsiderare schemi e pregiudizi del passato, anche solo per non diventare il protagonista della prossima strip di Arduino.